Maioliche d’Arte e Ceramiche Realizzate A Mano

  • Graffito (1300)

    Tipologia di lavorazione molto antica la cui particolarità è che l'oggetto non è smaltato ma lavorato direttamente sulla terracotta che viene "ingobbiata". Il graffito si esprime in forme semplici e predilige come elemento decorativo motivi geometrici, zoomorfi, floreali nei colori blu, rosso e verde.

  • Cartoccio (Seconda metà del XVI Secolo)

    Questo decoro comprende il motivo dello alla foglia "accartocciata" o foglia gotica, composto essenzialmente da una o più foglie con estremità arricciate che tendono a ripiegare su se stesse "accartocciate" disposte solitamente attorno ad un talamo floreale.

  • Palmetta Persiana (1400/1500)

    La denominazione ne indica l'origine orientale, una maiolica decorata con temi tratti soprattutto dai tessuti orientali e che utilizza in modo particolare un motivo composto da un fiore con petali somiglianti ad una pigna. Tale fiore viene raffigurato visto di profilo o dall'alto. La palmetta nel tipo faentino conserva abitualmente rotondità (rosetta).

  • Occhio di penna di pavone (1460/1495)

    Il motivo della penna di pavone ha lontana origine orientale ed è verosimilmente ispirato all'idea del sole nascente. Le fasce policrome a raggiera sono dipinte sulla testa dei piatti; lo sviluppo del motivo dominante avvine mediante embirci, graticci e ventagli. Lo sfondo è giallo ocraceo, ovvero il faentino "giallo pavona"; colori prevalenti sono il turchino, il verde ed il bruno manganese. L'effetto complessivo è sontuoso e ricorda i colori dell'iride.

  • Quartieri (1500)

    Produzione che presenta una veste decorativa assai vivace e ricca come un tessuto, poiché si basa su scansioni regolari a fondo policromo blu o giallo arancio, ma talvolta anche verde, che si alternano racchiudendo perloppiù foglie di acanto, girali, cornucopie, cherubini e delfini. Il fondo del piatto è chiuso da raggi che dal centro arrivano all'esterno ed ogni spazio è di colori diverso, componendo un allegro decoro.

  • Berettino (Prima metà del XVI Secolo)

    La maiolica si dipinge su un fondo azzurrato con decori in bianco, giallo, verde e arancio ed è attiva la Ca' Pirota nota attraverso documenti e per la firma delle proprie opere. Un motivo di decoro diffuso è un festone con foglie appuntite e frutti rotondi che racchiude arabeschi in bianco su fondo azzurro-grigio oppure grottesche o sepentine, girali, ecc.

  • Compendiario (Metà del XVI Secolo)

    Immagini ridotte a tratti e colori essenziali quali il blu, il giallo ed il bruno, su fondo bianco latteo. Figure rapidamente schizzate, pennellate essenziali a ricordo di esempi classici e di decorazioni di scuola raffaellita. Putti, guerrieri e santi sono circondati da ghirlade stilizzate; le forme baccellate e mosse danno forte risalto alla bellezza dello smalto bianco di fondo. Il compendiario, nel corso del XVII secolo, ebbe ampia ed universale diffusione.

  • Il Raffaellesco (Seconda metà del XVI secolo)

    Motivo decorativo ispirato alla grottesca, impiegato da Raffaello negli affreschi delle stanze Vaticane; si compone di minuti temi quali panoplie, putti, chimere, trofei d'armi antiche, strumenti musicali e festoni, entro una sottile trama di tralci.  Pur essendo policrome, i toni dominanti sono quelli del giallo e del bruno su fondo bianchissimo (raffaellesche urbinate) e su blu (raffaellesche faentine).

  • Raku (1600, giapponese)

    Raku significa gioire il giorno, vivere in armonia con le cose e con gli uomini. Raku ha origine da Rinku maestro della cerimonia del thè vissuto in Giappone nel XVII Secolo. Da allora questa antica ceramica giapponese ha influenzato ceramisti di tutto il mondo per il particolare procedimento che è andato via via modificandosi e trasformandosi mantenendo inalterato il suo fascino.

  • Garofano (Fine del XVIII Secolo)

    In questo genere decorativo esotico un grande fiore, ovvero il "garofano delle Indie" campeggia sopra un giardino giapponese, il decoro ebbe massimo successo a Faenza alla fine del Settecento, grazie soprattutto alla Bottega Ferniani. Il motivo è realizzato su maiolica "berettina", creata dai maiolicari faentini nel 500. La forte suggestione policromatica ha reso il "garofano" famoso in tutto il mondo.

  • Vite Verde (Fine del XVIII Secolo)

    La foglia di vite è il motivo dominanate presente nelle maioliche faentine della fine del XVIII Secolo, molte delle quali prodotte nella celebre Bottega Ferniani. Il motivo venne impiegato prevalentemente in serivi da tavola, da thé, da caffé e da cioccolata di foggia neoclassica. Il colore verde sfumato, con rifinitura in manganese su fondo berettino, conferisce ai singoli pezzi l'inconfondibile delicatezza tipica di un'epoca di grande creatività nella città di Faenza.

  • Ghianda (Fine del XVIII Secolo)

    Le botteghe ceramiche faentine proposero queste tradizionali decorazioni tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, sempre in servizi formati da molti pezzi. Fu la Bottega Ferniani a lanciare questo motivo dalle linee a dal sapore neoclassico, mantenendolo sino alla metà dell'800. I motivi decorativi proposti da Ferniani presentano festoni, ghirlande e meandri e si distinguono per la rarefatta eleganza tipica del gusto della più raffinata borghesia.

  • Melograno (XX secolo)

    In questo decoro ha particolare rilevanza la presenza dell'oro sul blu. La lavorazione è articolata e complessa, per un risultato che richiama i gusti e gli stili di inizio '900. L'ostentazione del prezioso conferisce particolare luce al motivo che si inserisce autorevolmente nella moderna classicità, che vede già celebrati i suoi fasti sotto l'influsso del modernariato.

  • Immagini sacre

    Fin dal medioevo le immagini sacre venivano erette lungo le via, ai crocicchi, ai bivi, ai confini di campi, in prossimità di sorgenti; potevano essere in muratura o di legno e le targhe erano murate in una nicchia sul frontespizio del pilastrino. L'immagine sacra poteva trovarsi esposta anche all'esterno di una abitazione o all'ingresso principale, in segno di stabilità della dimora...

  • Seleni

    La magia del vetro bollente, morbido e plasmabile, si esalta in una tecnica che sfrutta il potere del fuoco: alte temperature plasmano i diversi pezzi di vetro al selenio per trasformarli in un unico, affascinante oggetto. E' in questa magica atmosfera che si creano pezzi ceramici unici e di grande valore artistico.

  • Bigiotteria d’artista

    Le nostre collezioni nascono dall'armonia tra talento, creatività, ricerca e amore dei dettagli. Realizzati con materie prime selezionate (vetro, pietre dure, ceramica) i monili uniscono il dono dell'originalità alle più recenti tendenze della moda, trasformando l'articolo di bigiotteria in un vero segno di riconoscimento, classe ed originalità.

  • Restauro

    Il nostro laboratorio si avvale di una restauratrice diplomata all’Istituto d’arte per la Ceramica Ballardini di Faenza.
    Si occupa esclusivamente del restauro di oggetti ceramici  di qualunque tipologia, dalla terracotta, alla porcellana, al gres etc. La riparazione di vasi o piatti o similari è un servizio che permette la completa ricostruzione dell’oggetto riportandolo allo stato iniziale. Si eseguono preventivi gratuiti.